3 dicembre 2018

È boom degli annunci di lavoro per i profili ICT (+7%), in tre anni fino a 88.000 posti di lavoro in più rispetto al 2017. Ma gli specialisti scarseggiano, servono più laureati

Presentato l’Osservatorio delle Competenze Digitali 2018 – Professioni ICT, condotto da Aica, Anitec-Assinform, Assintel e Assinter Italia in collaborazione con MIUR e AGID

Il lavoro in ambito ICT c’è ma occorre formarsi con le competenze richieste dalla Trasformazione Digitale. A guidare la domanda sono gli Sviluppatori, che occupano il 49% degli annunci, seguono gli ICT Consultant con il 17%, cresce la quota di nuove professioni (Service Development Manager, Big Data Specialist, Cyber Security Officer). Nord Ovest e Lombardia in testa con il 48% delle posizioni aperte.

Milano, 3 dicembre 2018 - L’Italia presenta oggi un’accelerazione verso la digitalizzazione globale, specie nelle aree cloud computing, big data e cyber security, ma fatica a reperire le competenze tecnologiche necessarie a supportare il cambiamento e a formare profili. . È la conferma che emerge dalla quarta edizione dell’Osservatorio delle Competenze Digitali, condotto dalle maggiori Associazioni ICT in Italia, AICA, Anitec-Assinform, Assintel e Assinter Italia con il supporto di CFMT, Confcommercio, Confindustria e il patrocinio di MIUR e AGID, concentrando l’analisi sulle professioni e i ruoli dell’ICT.

Il lavoro c’è, ecco i profili più richiesti

La crescita degli annunci web per le professioni ICT continua ed emergono profili nuovi. Sono 64.000 gli annunci pubblicati in rete nel 2017, numero più che raddoppiato negli ultimi 4 anni, registrando un incremento del +7% rispetto al 2016. E le stime per il triennio 2018-2020 sono ulteriormente ottimistiche: fino a 88.000 nuovi posti di lavoro specializzati in ICT.

Con una crescita del 19% sull’anno precedente e una quota di annunci sul web di 49%, gli Sviluppatori guidano la classifica dei ruoli più ricercati, seguiti dai consulenti ICT, richiesti in un annuncio su 6. Cresce progressivamente anche la quota delle nuove professioni connaturate alla trasformazione digitale quali il Service Development Manager, il Big Data Specialist e il Cyber security Officer.

A livello territoriale, il maggiore incremento si concentra nel Nord-Ovest (soprattutto in Lombardia) con una quota della domanda pari al 48% del totale Italia; in quest’area i livelli di richiesta per i Big Data Specialist e i Service Development Manager raggiungono il 60%. Insieme all’ICT, è il settore Servizi ad avere la quota maggiore (20%) della domanda di professionisti per la trasformazione digitale: i più richiesti sono l’ICT Operation Manager (56%), il Digital Media Specialist (53%) e l’ICT Consultant (45%).

Anche le retribuzioni 2017 dei profili IT sono in crescita: nelle aziende di informatica ed elettronica i Quadri registrano +4,3% e i Dirigenti +6,0%. Nelle aziende di Consulenza e Servizi ICT crescono le retribuzioni degli Impiegati +2,5%, dei Dirigenti (+1,9%) e dei Quadri +1,8%.

Troppi diplomati, servono laureati ICT con le skill che richiede il mercato

Il gap tra domanda e offerta di specialisti ICT conferma che occorre agire al più presto se si vogliono cogliere tutte le potenzialità del nuovo mercato del lavoro digitale.

Le stime dell’Osservatorio, disegnate su uno scenario più conservativo ed uno più espansivo, mostrano per il 2018 un fabbisogno di laureati per le aziende che oscilla fra i 12.800 e i 20.500, mentre l’Università dovrebbe laurearne poco più di 8.500: un gap che arriva dunque al 58%. Opposta la situazione per i Diplomati: il fabbisogno oscillerà fra i 7.900 e i 12.600, con un surplus che oscillerà fra i 3.400 e gli 8.100 (27%).

I laureati ICT dunque crescono ma troppo lentamente: nel 2017 toccano le 7.700 unità, in lievissima crescita rispetto al 2016, ma sono calati gli specialisti in Informatica e Ingegneria Informatica (INFO), pari a 4.460. Si attenua la tendenza dei laureati triennali INFO a terminare gli studi dopo la laurea triennale (+3% da +10% nel 2016) mentre continua l’incremento nelle immatricolazioni anche se in misura ridotta (+3,5% contro il +9% nel 2016) e con percentuali di abbandono che restano elevate (si laurea solo il 40% degli immatricolati nelle triennali, come nel 2016). La tendenza alla crescita delle immatricolazioni in Area ICT non è uniforme: Nord-Ovest, Nord-Est e Sud crescono al ritmo del 6%, le Isole addirittura +13%, diminuisce il Centro (-9,2%). In termini di genere resta molto bassa la quota femminile: circa il 19% contro il 53% nella media di tutti i corsi.

Alle aziende ICT serve un mix di competenze digitali e trasversali

La rilevanza delle skill digitali è misurata dal Digital Skill Rate, ovvero il grado di pervasività delle competenze digitali all’interno di una singola professione: in media 48% per le professioni ICT e 14% per le professioni non ICT. Il Digital Skill Rate varia tra il 30% e il 51% per quasi tutte le professioni ICT e supera il 51% per Database Administrator, Developer, Systems Analyst e Technical e Network Specialist. Passando alle Soft Skill, esse diventano più pervasive in tutte le professioni: in media per le professioni ICT il soft skill rate si attesta al 28%, mentre è pari al 35% per le professioni non ICT. Le punte di maggiore rilevanza delle soft skill (tra il 38% e il 51%) si rilevano per ICT Operations Manager, Account Manager, ICT Consultant, Project Manager, Cyber security Officer e Business Analyst.

Cosa fare? I 4 ambiti strategici su cui lavorare per colmare il gap

Per colmare il disallineamento tra domanda e offerta di competenze e professioni ICT, l’Osservatorio propone un sistema di politiche per la formazione e il lavoro delle nuove professioni ICT articolato in 4 ambiti strategici:

  1. Aumento di laureati e di esperti informatici con competenze avanzate attraverso fidelizzazione degli studenti ICT e maggiore attrattività per lauree e diplomi superiori ICT. Diminuire la dispersione degli studenti ICT nel passaggio da scuola secondaria a università e, quindi, nel completamento dei percorsi di studio e avvicinare più studenti da diplomi non ICT ai percorsi di studio ICT. Sono questi gli obiettivi più urgenti per rimuovere il divario nel mix di laureati contro diplomati che entrano sul mercato (33% vs 67%) rispetto a quello richiesto (62% vs 38%)
  2. Rinnovamento e qualità dei percorsi di studio ICT. Le professioni ICT più richieste si caratterizzano per un mix articolato di conoscenze tecnologiche a rapida obsolescenza e competenze sempre più avanzate per governare strategicamente i cambiamenti. Acquisire questo mix di skill tecnologiche, manageriali e soft in tempi rapidi richiede accesso a percorsi di studio più innovativi (anche con tecniche di autoapprendimento) e continua esperienza sul campo
  3. Rafforzamento di aggiornamento permanente e riconversione professionale. Il paradosso degli informatici sempre più richiesti nelle fasce di età più giovani e sempre più disoccupati nelle fasce di età sopra i 35 (anche con disoccupazione crescente per i profili in phase-out) richiede una maggiore cultura dell’aggiornamento permanete attraverso canali di auto-apprendimento già ampiamente utilizzati nelle economie più digitalmente avanzate
  4. Nuovi modelli di interazione Domanda-Offerta nel mercato del lavoro per le professioni ICT. Maggiori informazione, consapevolezza e cooperazione tra aziende, scuola/università e ricerca possono avvicinare e coinvolgere la domanda nelle iniziative di sviluppo e attrazione dei talenti digitali a diversi livelli.

Il contesto attuale e le iniziative che proponiamo impongono di accelerare l’impegno sulla riduzione di questo divario con un approccio di sistema che coinvolga scuole, università e ricerca, enti di formazione, aziende e associazioni imprenditoriali nel disegnare o rafforzare le politiche per la formazione e il lavoro delle nuove professioni ICT:  AICA, Anitec-Assinform, Assintel e Assinter Italia sono in prima linea per facilitare questo processo e collaborare a livello politico e progettuale per facilitare questa evoluzione.

Per informazioni:

AICA, Associazione Italiana per l’Informatica e il Calcolo Automatico, da oltre cinquant’anni è punto di riferimento per la costruzione della società digitale. Realtà nonprofit indipendente, è la più accreditata associazione di cultori e professionisti ICT con la missione di diffondere e accrescere cultura, conoscenze e competenze digitali in tutti i loro aspetti - scientifici, economici, sociali ed educativi -. Grazie alle sue relazioni europee e mondiali è portatrice nel nostro Paese di valori ed esperienze internazionali.

 

Anitec-Assinform - Associazione Nazionale delle imprese ICT e dell’Elettronica di Consumo - aderente a Confindustria e socio fondatore della Federazione Confindustria Digitale - è l’Associazione di settore di riferimento per le aziende di ogni dimensione e specializzazione: dai produttori di software, sistemi e apparecchiature ai fornitori di soluzioni applicative e di reti, fino ai fornitori di servizi a valore aggiunto e contenuti connessi all’uso dell’ICT ed allo sviluppo dell’Innovazione Digitale. Ha sede a Milano e Roma. 

 

Per informazioni
Elisabetta Benetti
E-mail:
elisabetta.benetti@aicanet.it

Tel. 02 76 45 50 94 - Web: www.aicanet.it

 

 

 

Per informazioni
Stefania Follador
E-mail: stefania.follador@anitec-assinform.it
Tel. 02.00632812 - Web: www.anitec-assinform.it

Assintel è l’associazione nazionale di riferimento delle imprese ICT e digitali e aderisce a Confcommercio – Imprese per l’Italia. Rappresenta le imprese presso autorità ed istituzioni, ne tutela gli interessi, progetta iniziative e servizi a loro concreto supporto ed è in prima linea per favorire lo sviluppo di una cultura dell’Innovazione tecnologica nel Sistema-Paese.

Per informazioni
Andreas Schwalm
E-mail: comunicazione@assintel.it
Tel. 02.7750231 - Web: www.assintel.it

Assinter Italia è l’Associazione delle Società per l’Innovazione Tecnologica operanti a livello Centrale e nelle Regioni, Province Autonome ed Enti Locali. Riunisce le aziende pubbliche operanti nel settore dell’ICT per la Pubblica Amministrazione. Si propone come polo tecnico-organizzativo nell’attuazione dell’Agenda Digitale e nella realizzazione della Società dell’Informazione. L’Associazione opera nella convinzione che il supporto alla cooperazione interregionale ed il riuso siano cruciali nel cambiamento dei processi organizzativi della PA e nella diffusione dell’innovazione.

 

Per informazioni
Silvia Barbieri
E-mail: silvia.barbieri@assinteritalia.it
Tel. 06.4815595 - Web: www.assinteritalia.it

 

Marzo 2024
Febbraio 2024
Gennaio 2024
Dicembre 2023
Novembre 2023
Ottobre 2023
Settembre 2023
Luglio 2023
Giugno 2023
Maggio 2023
Aprile 2023
Marzo 2023
Febbraio 2023
Gennaio 2023
Dicembre 2022
Novembre 2022
Ottobre 2022
Luglio 2022
Giugno 2022
Maggio 2022
Aprile 2022
Marzo 2022
Febbraio 2022
Gennaio 2022
Novembre 2021
Ottobre 2021
Settembre 2021
Luglio 2021
Giugno 2021
Maggio 2021
Marzo 2021
Febbraio 2021
Dicembre 2020
Novembre 2020
Ottobre 2020
Settembre 2020
Giugno 2020
Maggio 2020
Febbraio 2020
Gennaio 2020
Dicembre 2019
Novembre 2019
Settembre 2019
Luglio 2019
Giugno 2019
Marzo 2019
Febbraio 2019
Dicembre 2018
Ottobre 2018
Settembre 2018
Luglio 2018
Giugno 2018
Aprile 2018
Febbraio 2018
Dicembre 2017
Novembre 2017
Ottobre 2017
Settembre 2017

Anitec-Assinform - Associazione Italiana per l’Information and Communication Technology (ICT)  
P.IVA: 10053550967 C.F.: 10053550967 - Privacy

segreteria@anitec-assinform.it

anitec-assinform@pec.it