29 novembre 2022

Il 2022 segna l’inizio di un nuovo contesto per il digitale

Il mercato digitale chiuderà l’anno ancora in crescita (+2,1%). L’attuale scenario competitivo, normativo e politico potrebbe dare vita a un nuovo ciclo positivo per il settore.

Il mercato del digitale si conferma anche nel 2022 un segmento dell’economia italiana molto dinamico. Nonostante il peggioramento della performance economica del Paese nella seconda metà dell’anno, diversi settori del mercato digitale - Servizi ICT (+7,3%), Contenuti e pubblicità digitale (+6,9%), Software e soluzioni ICT (+5,1%) - registreranno una sensibile crescita. L’unica eccezione è rappresentata dai Servizi di rete (-3,9%), in calo da alcuni anni, con il settore dei Dispositivi e Sistemi che non avrà sostanziali variazioni. 

Gay: “Valore aggiunto, crescita del numero di addetti e di imprese attive, intensità di ricerca & sviluppo e produttività, sono solo alcuni degli indicatori che caratterizzano la crescita del mercato digitale in questi anni.  Il 2022 può inoltre rappresentare l’inizio di un nuovo ciclo positivo per tutto il settore. Le tecnologie ICT sono infatti, oggi più che mai, al centro di cambiamenti dirompenti, che intrecciano la crescita economica agli effetti sull’ambiente e ai rischi cibernetici di intensità sempre maggiore”.

 

Roma, 29 novembre 2022 – “Il digitale si può dire che abbia rimodellato il mondo negli ultimi decenni. Ora ci attendono nuove sfide, e l’obiettivo che ci diamo è quello che le nuove tecnologie possano conseguire un doppio risultato: oltre a trainare e spingere in avanti l’economia, avere anche impatti significativamente positivi sull’ambiente. Nonostante le incertezze dovute allo scenario geopolitico, alle dinamiche inflattive e agli effetti del PNRR, è prevedibile che nei prossimi anni la trasformazione digitale in atto proseguirà dando un rinnovato slancio al mercato e portando benefici a persone e famiglie. Il 2022 può pertanto segnare l’inizio di uno scenario completamente nuovo per il digitale, in cui l’aspetto competitivo e quello normativo e politico convergono all’interno di una nuova visione strategica che mette la trasformazione digitale al centro dell’evoluzione economica del futuro prossimo”. Così Marco Gay, Presidente di Anitec-Assinform, l’Associazione di Confindustria che raggruppa le principali aziende dell’ICT, a commento della pubblicazione sull’andamento del digitale in Italia, condotta in collaborazione con NetConsulting cube e presentata quest’oggi a Roma.

Nei primi sei mesi del 2022, il mercato digitale ha fatto registrare un valore di 37.163 milioni di euro, con una crescita del 3% rispetto ai primi sei mesi del 2021. Ad avere la crescita percentuale più sostenuta sono stati i settori dei Servizi ICT (+7,2%), spinti soprattutto dal mercato Cloud (+25,5%), e dei Contenuti e pubblicità digitale (+7,1%). Le dinamiche economiche generali della seconda metà del 2022, influenzate da una flessione dei consumi delle famiglie e da un rallentamento del PIL, porteranno il mercato digitale a crescere a fine anno del 2,1%, per un valore complessivo di 76.836 milioni di euro.

Per quanto riguarda invece le previsioni per i prossimi anni, nel 2023 si stima un aumento del mercato digitale italiano migliorativo rispetto al 2022, con una crescita pari al 3% e un ammontare complessivo di 79.138 milioni di euro. Per i successivi anni si ipotizza invece un aumento più sostenuto: +4,8% nel 2024 e +5,3% nel 2025, con un mercato che nel 2025 potrebbe superare gli 87 miliardi di euro. Nel periodo 2023-2025 tutti i comparti sono previsti in crescita, ad eccezione ancora una volta di quello dei Servizi di rete. Inoltre, tra il 2022 e il 2025, i Digital Enabler è prevedibile che continuino ad essere un elemento di traino straordinario per lo sviluppo del mercato digitale italiano, grazie alle tante iniziative di trasformazione digitale che continueranno a nascere nelle aziende.

Oltre all’impatto che l’adozione delle tecnologie ICT ha sull’organizzazione delle imprese - prosegue Gay - queste tecnologie stanno attivando nuovi modelli di business, nuovi concorrenti e nuovi mercati, e trasformando modalità di produzione e processi, con la diffusione di fenomeni come la robotizzazione, l’automazione e l’intelligenza artificiale. Un aspetto sempre più centrale nella vita dei singoli Stati è rappresentato dai rischi derivanti dagli attacchi informatici. Questo rende il tema della Cybersecurity ineludibile, e imprese e pubblica amministrazione si stanno attrezzando per farvi fronte”.

Al tema della sicurezza informatica è infatti dedicata la seconda parte del Rapporto sul “Digitale in Italia”, che mette in evidenza come gli attacchi informatici siano continuati a crescere numericamente, a livello globale, nel corso del 2022, rappresentando una seria minaccia per la trasformazione digitale in corso. Da una parte, sono proprio una diretta conseguenza della crescente digitalizzazione e della diffusione dello smart working, dall’altra, l’aumento è imputabile anche all’esplosione del conflitto russo-ucraino. Aziende e Pubbliche amministrazioni sono pertanto particolarmente esposte e la sicurezza informatica è divenuta centrale nelle loro strategie. Il trend del mercato Cybersecurity risulta in forte espansione (+13,5% nel 2022, con una previsione di crescita media nel periodo 2021-2025 del 14%), mentre un ruolo importante per la difesa e la gestione degli attacchi lo avrà anche la normativa e la strategia di Cybersicurezza nazionale.

La sfida dei prossimi mesi, anche per il nuovo Governo - conclude Gay - sarà governare accelerazione tecnologica, sostenibilità e aggiornamento delle competenze al fine di gestire e ottimizzare le opportunità offerte dal PNRR. Mai come in questo momento di preoccupazione sui segnali recessivi dell’economia e di incertezza per il perdurare del conflitto in Ucraina, i governi possono influenzare il futuro competitivo e la crescita delle economie nazionali. Per favorire tali obiettivi serve che mantengano sostenuti gli investimenti in tecnologie digitali e rendano il lavoro più efficiente grazie alla formazione di competenze ICT e digitali avanzate. E serve che continuino a promuovere la ricerca e sviluppo e l’avvio di attività imprenditoriali innovative e ad elevata intensità tecnologica”.

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