Milano, 19 luglio 2023 - Continua la collaborazione pluriennale tra Anitec-Assinform, l’Associazione di Confindustria che raggruppa le principali aziende dell’ICT e InfoCamere, la società delle Camere di Commercio italiane per l’innovazione digitale, che oggi presentano la V edizione del report di monitoraggio dei trend demografici delle startup e PMI innovative del settore ICT. Il rapporto offre una panoramica approfondita sulle imprese ICT innovative, a oltre dieci anni dall'introduzione delle politiche a loro dedicate (D.L. 179/2012), con dati aggiornati al 24 aprile 2023 per il numero di startup e PMI innovative ICT e al quarto trimestre 2022 per il numero di addetti.
I dati dell’ultima rilevazione mostrano che il numero di imprese registrate nel settore ICT ha avuto un aumento del 0,12% rispetto all'anno precedente, raggiungendo un totale di 11.253 aziende. Più precisamente si contano 1.436 PMI innovative ICT, ovvero l’11,4% in più rispetto ad aprile 2022 e 9.817 startup ICT, in calo del -1,34% rispetto ad aprile 2022.
Di queste, la maggioranza (7.997 imprese, pari al 71,1%), sono considerate "ICT-digitali," poiché hanno codici ATECO riconducibili al settore ICT e/o dichiarano nella sezione "Vetrine" del registro speciale di svolgere attività digitali. Le rimanenti 3.256 imprese (28,9%) sono indicate come "solo ATECO," ovvero utilizzano codici ATECO associati al settore ICT ma non specificano attività digitali nella sezione "vetrine."
Nonostante un rallentamento nella crescita, l'insieme delle startup e PMI innovative nel settore ICT continua a mantenere una dinamica più robusta rispetto a quelle degli altri settori. Attualmente, la quota combinata di imprese ICT con codice ATECO e digitali con vetrine ma senza codice ATECO rappresenta il 70% del totale delle 16.169 aziende registrate. Questo dato evidenzia un aumento rispetto a ottobre 2022, quando la quota era del 69%, con 11.487 imprese su un totale di 16.554 aziende registrate.
Distribuzione Geografica: elevata concentrazione al Nord
Le startup e PMI innovative ICT sono concentrate principalmente in Lombardia, Lazio e Campania, rappresentando insieme oltre il 50% delle imprese registrate. Lombardia rappresenta il 28,7% delle S&PMII ICT, seguita da Lazio (13,8%) e Campania (8,8%). Altre regioni con una buona rappresentanza sono Emilia-Romagna, Veneto, Piemonte, Puglia, Toscana e Sicilia. La densità di queste imprese è più elevata in Lombardia, con oltre il 66% di nuove imprese innovative nel settore ICT rispetto al totale delle nuove imprese ICT costituite negli ultimi 5 anni. La densità delle S&PMII ICT, ossia il rapporto tra S&PMII ICT e il totale delle nuove imprese ICT costituite negli ultimi 5 anni, è particolarmente elevata nelle regioni dove la concentrazione di filiere ICT è già alta. Lombardia detiene il record con oltre il 66% di nuove imprese innovative nel settore ICT, seguita da Basilicata, Friuli-Venezia Giulia, Valle d'Aosta e Trentino-Alto Adige. Nel Sud Italia la presenza di S&PMII ICT è inferiore alla media nazionale per Sicilia, Sardegna, Toscana e Abruzzo.
Maggiori costi, burocrazia, crisi finanziaria e incertezza rallentano la crescita demografica
Il rallentamento della crescita delle startup è stato influenzato da diversi fattori, tra cui l'instabilità geopolitica, l'aumento dei costi energetici, dei tassi d'interesse e dell'inflazione, che hanno scoraggiato l'iniziativa imprenditoriale. Inoltre, la crescente prudenza nel settore privato nel concedere credito, unita alla sospensione delle registrazioni telematiche, ha avuto un impatto negativo sul numero di nuove imprese costituite. Le nuove registrazioni di startup innovative nel 2022 sono diminuite del -32,0%, passando da 2.321 a 1.537, mentre le PMI innovative hanno registrato una riduzione del -16,3%, passando da 258 a 216.
Continuano a prevalere le microimprese, pochi i giovani e le imprese femminili
Le startup e PMI Innovative nel settore ICT sono principalmente microimprese, con oltre due terzi che impiega fino a 4 addetti. Circa l'80% di queste aziende ha un capitale proprio inferiore a 50.000 euro e un terzo ha un valore della produzione inferiore a 100.000 euro. Ciò è dovuto al ricambio costante della popolazione, poiché le imprese consolidate perdono lo status di startup innovativa col passare del tempo.
Preoccupa il fatto che solo il 16% delle startup e PMI innovative nel settore ICT è fondata da under-35, mentre le imprese guidate da donne rappresentano solo l'11,9%. Inoltre, le aziende con manager stranieri come maggioritari o esclusivi sono solo il 3,5%.
Iot, Intelligenza Artificiale e Industria 4.0 sono i filoni più diffusi tra Startup e PMI innovative Ict
Le startup e PMI innovative nel settore ICT si concentrano su prodotti e servizi ad alto valore tecnologico, con particolare attenzione sui digital enabler. Questi includono sviluppo di app, servizi di cloud computing, cybersicurezza, e molto altro ancora.
Secondo uno studio condotto su un campione rappresentativo delle startup e PMI innovative nel settore ICT, circa l'86% di queste aziende ha fornito informazioni dettagliate sui filoni di attività in cui operano. A fine aprile 2023, i principali filoni di attività per queste imprese sono le soluzioni digitali (12,7%), seguite dalle soluzioni di IoT (12,5%) e l'intelligenza artificiale e machine learning (11,3%). Anche l'industria 4.0 e le Mobile app mostrano una forte presenza, con rispettivamente il 7,1% e il 6,7% delle imprese focalizzate in questi settori. Altri filoni di attività con un potenziale di mercato significativo includono e-commerce, big data & data science, blockchain, social science e cybersecurity e cripto.
Questi dati riflettono il dinamico panorama dell'innovazione nel settore ICT e la crescente importanza dei digital enabler come driver di crescita per le startup e le PMI innovative. La conoscenza di queste tendenze è essenziale per supportare e promuovere ulteriormente l'innovazione tecnologica e la competitività nel settore ICT e oltre.
Innovazione nell'ICT: Attività brevettuale e personale qualificato ancora sfide da affrontare
Le Startup e PMI innovative nel settore ICT presentano differenze significative riguardo all'innovazione, evidenziate dall'analisi di tre caratteristiche chiave: l'attività brevettuale, il personale altamente qualificato e la spesa in ricerca e sviluppo (R&S). I dati mostrano che solo il 21% delle aziende è coinvolto in attività brevettuali, mentre il 27% ha un team di personale altamente qualificato. D'altra parte, il 70% delle imprese investe in R&S.
Attività brevettuale ancora limitata tra PMI e startup
Nonostante alcuni progressi nella regolamentazione e negli incentivi, l'utilizzo degli strumenti brevettuali nella ricerca ICT rimane basso, soprattutto tra le PMI. La maggior parte delle aziende con brevetti si concentra nel nord-ovest, mentre il sud e le isole hanno una presenza significativa di personale altamente qualificato.
La carenza di capitale umano qualificato resta molto critica
Solo il 27% delle S&PMII ICT ha personale altamente qualificato, con punte maggiori nel settore 4.0. Le politiche di coesione europee e nazionali sembrano avere un impatto positivo sul Mezzogiorno, che registra una quota elevata di personale altamente qualificato.
Più diffuse le Startup e PMI Innovative Ict con rilevante spesa R&S
Diverse startup e PMI innovative nel settore ICT investono in ricerca e sviluppo, con il 70% del totale coinvolto in queste attività. La concentrazione maggiore di spesa R&S si trova nel nord-ovest, ma il sud e le isole mostrano un aumento significativo
Secondo Marco Gay, Presidente di Anitec-Assinform: “La crescita delle startup e PMI innovative nel settore ICT continua a rappresentare un indicatore importante dell'innovazione tecnologica e del dinamismo del settore. In questo contesto, diventa sempre più evidente l'importanza dei "digital enabler", dove IA, Big Data, Blockchain e Cybersecurity sono pilastri fondamentali per il successo delle startup e PMI innovative in ambito ICT. Un dato da sottolineare è la piccola percentuale di queste nuove realtà fondate da persone under-35 o guidata da donne. Eppure, sono giovani e donne quelle che più di altri oggi devono aumentare la loro partecipazione al mondo del lavoro e dell’innovazione, per aumentare produttività e qualità del nostro sistema imprenditoriale. Università e grandi imprese svolgono un ruolo importante nello sviluppo delle startup e PMI innovative del settore ICT: le università favoriscono la formazione di nuovi talenti e la ricerca tecnologica, le imprese investono nelle realtà emergenti, creando sinergie che accelerano l'innovazione.
Un passo in avanti è stato fatto ieri dalla Camera dei Deputati con l'approvazione della proposta di legge per la promozione e lo sviluppo delle startup e delle PMI innovative mediante agevolazioni fiscali e incentivi agli investimenti. Confidiamo che anche l'altro ramo del Parlamento approvi presto questa proposta di legge, affinché attraverso un'azione coordinata si possa garantire una crescita sostenibile e duratura per le startup e le PMI innovative nel settore ICT.
Solo mediante un'azione coordinata e lungimirante possiamo garantire una crescita sostenibile e duratura per le startup e le PMI innovative nel settore ICT”.
Paolo Ghezzi, Direttore Generale di InfoCamere, ha così commentato:
“Le startup e le PMI innovative sono uno snodo importante per l’innovazione nel nostro Paese e, al tempo stesso, una palestra avanzata per mettere alla prova i talenti, le idee e la determinazione di tanti giovani e giovanissimi che vedono nell’impresa la possibilità di realizzare un sogno. Attraverso l'analisi dei dati del Registro delle Imprese delle Camere di Commercio, disponibili su startup.registroimprese.it, è possibile seguire le traiettorie di queste iniziative, seguendole praticamente in tempo reale. Una base dati aggiornata e ufficiale accessibile a tutti e indispensabile per elaborare politiche sempre più adeguate a sostenere e rilanciare la nostra economia, puntando sull'innovazione digitale e sui giovani.”