Nel 2022 il mercato ICT ha superato i 13 miliardi di euro per una crescita del 4,4% rispetto al 2021 e una quota del 16,8% della spesa ICT nazionale (superiore all’11,1% di quota di PIL).
Le evidenze offerte dallo studio Il Digitale nel Lazio 2023 tracciano un quadro di grande vitalità, sia dal punto di vista della domanda che dell’offerta.
Sul lato della domanda il mercato digitale nel Lazio:
- rafforzerà la sua crescita in quasi tutti i segmenti grazie al PNRR e toccherà un tasso di crescita medio annuo del 6,9% fino al 2026 (più del 4,4% nazionale);
- vedrà gli investimenti in Cloud, Cybersicurezza, IA e Big Data in continua accelerazione nei progetti di trasformazione digitale, con un record di crescita media annua prevista del 25,6% fino al 2026 per il Cloud;
- fa e farà registrare livelli stabilmente migliori della media nazionale per diversi indicatori di adozione di tecnologie e servizi digitali più avanzati;
- continuerà a fare leva sulla Pubblica Amministrazione Centrale che oltre a contribuire per quasi un quarto della spesa digitale continuerà la sua dinamica di crescita a doppia cifra fino al 2026;
- continuerà a beneficiare delle iniziative dell’Agenda Digitale della Regione;
- dovrà fare i conti con una domanda crescente di competenze specialistiche ICT, con più di una web-vacancy ICT su 10 in Italia (12,3% nel 2021).
Il procurement pubblico dell’ICT nel Lazio ha fatto un balzo in avanti in tutte le sue componenti. Nel 2022 la spesa per gli acquisti ICT di importo pari o superiore a 40mila euro risulta più che raddoppiata rispetto al 2016 per il Lazio, mentre in Italia gli importi sono cresciuti di un quarto mentre la durata media in quasi tutti i tipi di procedura (65 giorni) è inferiore al dato nazionale (75 giorni).
Sul lato dell’offerta, il settore ICT rappresenta una parte strutturalmente significativa del tessuto imprenditoriale laziale, rende più competitiva l’economia regionale e genera più occupazione e più crescita. Sarà in grado di rafforzare ulteriormente la capacità digitale del Lazio facendo leva su:
- i benefici dell’ecosistema territoriale orientato all’innovazione e secondo centro tecnologico in Italia
- la maggiore specializzazione territoriale nell’ICT (indice di localizzazione ISTAT per il settore servizi di informazione del2,2%) che porterà più occupazione (12.600 posti di lavoro in più per professionisti ICT creati nel 2022) e più competitività;
- la capacità di resilienza (dimostrata dagli indicatori di redditività sostanzialmente stabili) attraverso le crisi;
- un contesto di sviluppo per le startup e PMI innovative ICT decisamente promettente (1.191 startup ICT nel 2022.
I dati ministeriali evidenziano prospettive in netto miglioramento anche sulla qualità delle competenze necessarie alla digitalizzazione sia generali che specifiche ICT. In particolare:
- l’offerta di competenze generali e STEM posiziona il Lazio tra le Regioni più competitive nell’evoluzione verso l’economia della conoscenza e dell’innovazione (prima in Italia con una quota di laureati del 35,3% nella popolazione tra i 25 e i 34 anni nel 2021);
- nuovi corsi di laurea e maggiore interesse dei giovani fanno crescere a doppia cifra l’offerta di laureati con competenze avanzate ICT nel Lazio. Per le lauree in informatica e ingegneria informatica la crescita media annua nel periodo 2018-2021 è del 5,2% nelle lauree triennali e del 12,9% nelle lauree magistrali, con punte maggiori per data science e cybersicurezza. Roma consolida la terza posizione nella top cinque delle città con il maggior numero di lauree ICT in Italia;
- con 334 iscritti alle tre ITS Academy laziali costituite nel 2022 e ai nuovi corsi di quelle già attive sarà boom per i diplomati ITS in area tecnologie ICT nel 2024.
Roma e il Lazio hanno realizzato un modello di sviluppo competitivo, creando le competenze e le risorse necessarie, resistendo ai periodi di crisi e sollecitando i maggiori enti a intraprendere più velocemente percorsi innovativi. Oggi può vantare di avere un’economia digitale competitiva a tutti i livelli. Se questa fase di riallineamento si è compiuta con successo, l’Agenda Digitale della Regione 2022-2026 e il PNRR ne aprono una nuova, in cui dall’enablement del digitale si passerà al vero e proprio utilizzo nei processi economici e nella creazione di nuovi servizi.
Gli investimenti e le progettualità che potrebbe attivare Expo 2030 darebbero l’opportunità di accelerare ulteriormente il percorso di digitalizzazione della città e della Regione in un’alleanza col mondo delle imprese, delle istituzioni e degli innovatori ancora più efficace nell’abbracciare le nuove tecnologie abilitanti, come motore per il rilancio economico e sociale.